ULVA Farm: il cibo del futuro è verde e viene dal mare

Condividi l’articolo su:

ulvafarm

Sommario

L’acquacoltura di alghe su larga scala è una risposta alle sfide del futuro per favorire metodi di produzione più sostenibili e fornire cibo di qualità.
E’ ULVA farm, progetto della svedese NSF NORDIC seafarm per coltivare su larga scala ULVA lactuca (lattuga di mare) nelle acque della costa occidentale della Svezia con impianti che consentono di ottenere grandi quantità di questa preziosa alga ad un costo sostenibile sia per l’ambiente che per le aziende che intendono produrla, mantenendo alti livelli di qualità.

Entro il 2050, il pianeta dovrà produrre il 70% di cibo in più per far fronte alle esigenze di una popolazione mondiale in continua crescita e per garantire a tutti un regime alimentare adeguato. I sistemi di produzione tradizionali sono ormai insostenibili. L’agricoltura intensiva impoverisce i terreni e consuma il 70% dell’acqua potabile globale. L’industria alimentare è responsabile del 26% delle emissioni GHG (GreenHouse Gas) totali. E allora cosa fare?

I mari sono una grande fonte di cibo e non solo per la presenza di pesce. Le macroalghe verdi sono di gran lunga più nutrienti delle verdure e dei prodotti animali che ogni giorno finiscono in tavola. Con questo progetto la NSF vuole promuovere una rivoluzione culturale per affermare un nuovo modo di concepire l’alimentazione. Collabora con i migliori chef svedesi per elaborare gustose ricette a base di alghe e con le aziende alimentari per creare i sapori di domani.

La lattuga di mare si trova comunemente nelle zone costiere di tutti i mari, dal Mediterraneo alle acque più fredde degli oceani. Cresce rapidamente e offre la possibilità di due raccolti all’anno, in primavera e in autunno. Si distingue per l’alto contenuto proteico (fino al 30%) ed è ricca di sali minerali e di oligoelementi, in particolare Calcio (ne contiene più del latte) e Magnesio, ma anche di ferro (ne contiene mediamente 15 volte di più del tuorlo d’uovo e degli spinaci), vitamine e acidi grassi essenziali e non essenziali. E’ utile per chi pratica sport e in casi di forte stress.

Secondo il sito della FAO, nel 2019 l’Asia ha dominato il mercato delle alghe con il 97,4% della produzione mondiale, mentre Stati Uniti e Europa hanno contribuito rispettivamente per l’1,4% e lo 0,8%. Ma l’alghicoltura è in forte espansione in tutto il mondo ed è uno dei settori della blue economy destinati a crescere di più. Secondo le stime della HTF Research crescerà del 4,5% l’anno fino a raggiungere nel 2025 un volume di affari di circa 5 miliardi di dollari. 

La NORDIC Seafarm ha sviluppato un sistema innovativo per lanciare anche in Europa la produzione di Ulva di qualità a costi ridotti e consentire l’acquacoltura (cioè la  coltivazione direttamente in mare). Questo sistema, con lo sviluppo di spore molto resistenti, riesce a sostenere le condizioni difficili dell’oceano e in questo modo libera la produzione dallo sfruttamento di suolo lasciando più spazio a boschi e foreste. 

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione di tre delle più prestigiose università svedesi. Nel 2016 un gruppo di esperti aveva completato con successo una serie di ricerche e di progetti di coltivazione di alghe su larga scala con risultati straordinari.
La qualità dell’aga è la migliore, l’impatto sull’ambiente è addirittura positivo: i dati dimostrano la diminuzione di CO2 nell’acqua, e la vita marina intorno si intensifica. Un bell’esempio di investimento di risorse umane ed economiche per assicurare a tutti un futuro migliore!

 

Cos'è la Blueconomy.Online?

La piattaforma di riferimento per giovani ed imprese attraverso l’osservazione dell’attualità e la gestione dell’informazione legate all’Economia Blu.

Ultimi post:
Seguici su LinkedIn!
Contattaci per crescere insieme🤝