La seconda edizione di “Blue Planet Economy Forum” punta a valorizzare l’economia sostenibile del mare attraverso l’area della cooperazione mediterranea e pan-mediterranea ponendo al centro del palinsesto delle attività, che si articoleranno presso la Fiera di Roma, i temi del turismo sostenibile e innovativo, insieme a quello della formazione e delle nuove professioni legate alla “visione blu”.
Compito dell’Associazione MAR, anche quest’anno, è stato quello di stimolare una relazione permanente e finalizzata fra mondo della ricerca, imprese, istituzioni, operatori del sistema culturale e della formazione, per individuare percorsi e progettualità capaci di incidere realmente sul processo di sviluppo del nostro Paese e del nostro territorio regionale. L’idea portante continua ad essere quella di valorizzare le diverse filiere produttive secondo logiche di sostenibilità ed inclusione sociale, guardando alle migliori pratiche internazionali, ma anche alle eccellenze ed ai giovani talenti che devono essere guidati e crescere in ambienti professionali e stimolanti.
Sul fronte internazionale, la Commissione UE ha proposto un approccio per la Blue Economy che prevede una serie di azioni per favorire gli investimenti nelle aree costiere, in aree marine protette, energia rinnovabile offshore e decarbonizzazione dei trasporti marittimi e dei porti, essenziale per garantire una ripresa verde e resiliente. “I mari e le coste dei nostri Paesi in salute sono un prerequisito indispensabile per una Blue Economy sfidante e fiorente” – ha dichiarato Frans Timmermans – Vicepresidente esecutivo per il Green Deal – “inquinamento, overtourism, pesca eccessiva e distruzione degli habitat, associati agli effetti della crisi climatica, sono tutti fattori che minacciano la ricca biodiversità da cui dipende la Blu Economy. Dobbiamo cambiare atteggiamento e sviluppare un approccio economico sostenibile in cui la protezione ambientale e le attività economiche costiere procedano di pari passo”.
Tutti i settori della Blue Economy, compresi la pesca, l’acquacoltura, il turismo costiero, i trasporti marittimi, le attività portuali e la cantieristica navale, dovranno ridurre il proprio impatto ambientale. La transizione verso una Blue Economy ed un turismo veramente sostenibile richiede investimenti in tecnologie innovative per far si che tutto il comparto, dal trasporto all’accoglienza, dai servizi alle infrastrutture, siano in grado di riqualificare un prodotto originale e tangibile, creando, al contempo, nuovi posti di lavoro e imprese verdi nell’economia blu. Bisogna quindi individuare e sostenere progetti che abbiamo la capacità di centrare questi obiettivi, coinvolgendo tutti gli attori e le comunità locali e produttive che costituiscono l’anima stessa del turismo.
Il Lazio è da sempre terra di cammini, di sentieri religiosi e di strade battute da secoli dove è possibile lasciarsi alle spalle lo stress delle giornate lavorative, alla ricerca di luoghi di culto e borghi storici immersi nella natura e nella pace più totale. Tutto ciò assume particolare senso se si pensa alle coste della nostra Regione ed alle eccellenze marine e terrestri che possono essere valorizzate istituzionalizzando una vera e propria “Blue Route del Lazio” da inserire nel novero dei grandi cammini internazionali.
Un tema affascinante che sarà affrontato professionalmente e per la prima volta, nell’ambito di “Blue Planet Economy Forum 2022” grazie alla realizzazione del Workshop “ Economia del Mare, Turismo Sostenibile e Cultural Heritage”, in programma per il 21 ottobre alle ore 11.00 presso il Padiglione 10 di Fiera Roma. Una sfida nella sfida, quindi, che lanceremo con tutti i nostri partner, perché crediamo fermamente che il turismo diventerà realmente sostenibile se sarà accompagnato da nuove progettualità e nuove competenze.
