La Vacanza Immersiva
Un rapporto di Booking.com riporta che il 60% dei viaggiatori cerca esperienze uniche ed autentiche ed in aumento rispetto agli anni precedenti. Invece secondo Ipsos-Europ Assistance il 78% degli italiani è interessato ad una forma di viaggio più rilassata. Emergono così le nuove preferenze dei turisti italiani, più vicine allo “Slow Tourism”: un approccio di viaggio orientato alla relazione con l’ambiente, alla qualità e all’immersività dell’esperienza. Inoltre queste peculiarità sono frequenti nelle località di mare, che rimane con il 72% la destinazione preferita degli italiani. Significa che il turismo sta diventando sempre più sostenibile ed esperienziale. Non è un caso che attività a forte impatto emotivo come lo snorkeling e le immersioni subacquee siano in crescita. Queste attività ricreative non solo permettono di esplorare flora e fauna marina ma offrono un’esperienza immersiva che la superficie non può dare: il mare come esperienza museale.
Il Mare come Museo
Nel Mar Mediterraneo sono conservati vari reperti, ruderi e relitti localizzati in vari parchi e siti archeologici subacquei sparsi per l’Italia. Il mare ha protetto l’eredità del passato dagli stravolgimenti che avvengono sulla terraferma e dall’incuria dell’ignoranza di passaggio. Accoglie in un silenzio difensivo contro il frastuono della vita chiunque abbia voluto entrare nelle sue profondità. Sott’acqua la quiete avvolge nel silenzio monacale tutti i resti delle antiche civiltà, un silenzio richiesto nei musei che invece qui è parte dei reperti stessi e che avvolge anche gli stessi visitatori. Così l’osservazione avviene a diretto contatto con se stessi, con i propri pensieri e con le proprie sensazioni, senza interferenze e rumori ambientali. Per questo, l’osservazione sott’acqua diventa contemplazione ed apprezzamento della quiete, la sola che può far comprendere l’importanza del passato. L’ambiente cheto predispone alla valorizzazione e alla consapevolezza dell’importanza storica. Inoltre è un’attività entusiasmante ed unica per chi non vuole rinunciare all’apprendimento culturale sotto il sole cocente. Ed è un’avventura per chi vuole una nuova esperienza nel quotidiano mare, il più grande museo archeologico sostenibile.
Turismo Archeologico Subacqueo
Il mare può dirsi sostenibile nella relazione che l’uomo ha con lo stesso per preservare le ricchezze storiche. L’ecosistema marino è fragile e sensibile al turismo di massa e perciò la relazione non può tenere conto solo dei processi economici. Deve tenere in considerazione conservazione, valorizzazione e promozione delle risorse ambientali della cultura locale nonché di un coinvolgimento della stessa. Altrimenti il deterioramento della bellezza di alcune aree significherebbe la cessazione delle attività turistiche e con impatti ben più gravi e celeri che sulla terraferma. Per questo il turismo archeologico subacqueo richiede la presenza di un sistema turistico locale integrato ed efficiente. Tecnologie e conoscenze al servizio della sicurezza dell’esperienza subacquea offerta sono perciò necessarie. Dopotutto è un campo in cui l’Italia può vantare di essere il paese che per primo ha introdotto questa esperienza turistica.
Siti Archeologici Subacquei
I vari siti sparsi per l’Italia sono svariati e ciascuno ha una differente modalità di accesso, ne segnaliamo alcuni che riteniamo particolarmente significativi:
– Immersioni Guidate: richiedono l’accompagnamento di una guida subacquea autorizzata.
- Parco Archeologico Sommerso di Baia (Campania): città romana sommersa con ville, mosaici, e statue.
- Ninfeo di Punta dell’Epitaffio (Campania): grotta sommersa con copie di statue romane.
- Relitti delle Egadi (Sicilia): relitti di navi da guerra romane e cartaginesi.
–Snorkeling: esplorabili anche da chi non ha esperienze di immersione e vuole rimanere meravigliato stando al livello del mare.
- Parco Archeologico Sommerso di Gaiola (Campania): strutture romane sommerse lungo la costa.
- San Pietro in Bevagna (Puglia): colonne romane sommerse visibili dalla superficie.
–Immersioni Subacquee: richiesta attrezzatura da sub personale e i siti sono accessibili a subacquei certificati.
- Capo Graziano (Sicilia): relitti di navi antiche con anfore e altri manufatti.
- Relitti di Porto Giulio (Campania): strutture portuali romane sommerse.
- Parco Archeologico Sommerso di Kaulon (Calabria): resti di una città greca sommersa.
–Accesso Subacqueo Organizzato: in questi siti viene compreso tutto, dalle attrezzature, al trasporto sul sito di immersione, ai briefing pre-immersione.
- Area Marina Protetta di Portofino (Liguria): parco naturale con rovine antiche.
- Isola di Pianosa (Toscana): relitti e resti romani.
Il Mare senza Confini
A questo punto rimarrebbe da chiedersi se tale esperienza possa essere alla portata di tutti. Anche a questo interrogativo risponde il turismo sostenibile. Sostenibilità, infatti, vuol dire anche confluenza delle richieste dei turisti meno avvezzi alla pratica dello scuba diving e di diving. Significa soddisfare le richieste di tutti, residenti e non, in concomitanza con l’ambiente e significa accrescere l’esperienza che lo stesso mare concede, grazie all’ausilio dell’ingegno. L’estensione di cui stiamo parlando è nella realtà virtuale e con la strumentazione della realtà aumentata. Come il mare concede di muoversi in tutte le direzioni così il visore virtuale consente di muoversi in tutti i punti sullo schermo. In questo modo l’esplorazione dei fondali diventa possibile rimanendo nel museo della terraferma. Le ricostruzioni 3D di siti marini sommersi, fatte a partire dai resti archeologici, così, suggeriscono ai visitatori esperienze incredibili in sicurezza. Inoltre queste evolute tecniche di fruizione fungono anche da navigatore pre-immersione oltre che da tecnologia per i ricercatori. Un esempio di spicco è il Parco Archeologico di Baia, dove la realtà aumentata è parte della variegata offerta turistica di completa esperienza museale tra terraferma e mare.