Le grandi sfide del futuro raccontate dal dott. Roberto Morabito presidente del CTS di Blue Planet Economy.

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Roberto Morabito

Sommario

Roberto Morabito, Direttore del dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali di Enea ci racconta la sua esperienza con la Blue Economy.

 “La principale mission del nostro dipartimento è proprio quella di supportare il sistema paese: cittadini, imprese e policy makers nella transizione verso sistemi di produzione e consumi più sostenibili verso nuove economie come l’economia circolare, la bio economia e l’economia blu. In questo quadro si comprende facilmente perché ENEA fin dallo scorso anno abbia aderito entusiasticamente all’idea di fare una conferenza annuale, Blue Planet Economy Forum, che avesse un respiro internazionale ma che fosse anche molto centrata sul bacino del Mediterraneo. Proprio il Mediterraneo è al centro di due grandi sfide che ci attendono in questo secolo a livello globale: la sfida al cambiamento climatico e la sfida all’uso efficiente delle risorse. L’idea è quella di riuscire annualmente a far convergere da più paesi rivieraschi mediterranei imprese, comunità scientifica, istituzioni che riflettano su come affrontare la transizione ecologica a livello del mediterraneo.

Come spiega il dr Morabito, Il nostro pianeta è bellissimo ma le risorse non sono infinite.

Le risorse rinnovabili vengono consumate ad un ritmo più veloce della capacità del pianeta stesso di rigenerarle. In particolare stiamo usando le risorse equivalenti a quelle di 1,7 pianeti terra mediamente e se continuiamo ad utilizzare questo modello economico nel 2050 ci serviranno tre pianeti terra mediamente e peggio ancora, se tutti adottassero gli stili di vita e di consumo dei cittadini americani di pianeti ne servirebbero sette.

Un’altra questione importante è quella delle materie prime critiche (necessaria all’industria high-tech ossia quella legata alla qualità della vita di tutti noi, alla salute etc.), la guerra ucraina ne è una drammatica evidenza, esiste un grande problema di approvvigionamento.

L’Europa è il continente più povero di materie prime critiche e l’Italia il paese più povero all’interno di questo continente. Importiamo oltre il 99% di materie critiche dall’estero, da paesi anche a forte instabilità sociale e politica, teatri di guerre o di scontri economici di livello globale

Per tutti, ma soprattutto per noi italiani, l’attuale sistema economico lineare è totalmente insostenibile e dobbiamo effettuare una transizione quanto prima ad un modello circolare. Potremo ad esempio sfruttare le nostre miniere a cielo aperto che sono le città, il cosiddetto urban mining, per andare a recuperare e riciclare tutte le materie prime critiche di cui abbiamo bisogno.

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