Quali sono le prospettive per la valorizzazione di Messina all'interno dell’Italian Blue Route?
Esistono in questo momento tre itinerari che possono afferire all’Italian Blue Route: il primo è quello legato al Mito e in particolare alle “Rotte di Ulisse”, nell’Odissea si racconta il viaggio di Ulisse in mezzo ai due mostri, Scilla e Cariddi che erano la rappresentazione di fenomeni naturali e che i Greci osservavano per poi trasformarli in un mito. Il secondo è legato alle “Malvasie Senza Confine”, un percorso iniziato con Marco Polo Project qualche anno fa che mette insieme le Camere di Commercio del nostro territorio con quelle del nord Italia, che afferiscono alla storica tradizione della Malvasia, importata dalla Grecia dai veneziani e poi diffusa nel Mediterraneo. La caratteristica di questa tradizione sta nei vitigni che assumono un sapore diverso in funzione del territorio in cui sono stati piantati.
Una Messina tutta da scoprire
Già da un paio d’anni abbiamo messo insieme diverse culture che hanno nel tempo prodotto queste malvasie e ad oggi siamo alla quinta edizione di “Malvasie senza Confini”, un modo per degustare e allo stesso tempo importare la cultura locale. Il terzo itinerario è rappresentato dalle “Rotte di Lepanto”: nel porto di Messina nel 1571 approdò la flotta della Santa Lega con 80.000 persone che si diressero a Lepanto per combattere con l’Imperatore, ritornarono vittoriosi a Messina vi rimasero altri sei mesi tanto che la flotta della Santa Lega passò alla storia perché Miguel de Cervantes rimase ferito proprio qui a Messina e, si dice, che nel nostro ospedale maturò l’idea del Don Chisciotte. Quindi tante storie nella storia… Lepanto oggi non rappresenta più il ricordo di una battaglia, ma è un’occasione per realizzare scambi culturali con le città del Mediterraneo.
Quali sono gli appuntamenti annuali più importanti legati alla tradizione di Messina?
Tra le feste tradizionali abbiamo quella dell’agosto messinese legata al Ferragosto, dove si festeggia la processione dell’Assunta con un carro che viene trainato con le corde, su pattini di acciaio, da oltre 1.500 tiratori a piedi scalzi. Durante il periodo del 15 agosto abbiamo circa 150.000 persone in città. Anche la festività natalizia è molto sentita perché le luci con le quali ogni anno adorniamo Messina hanno attirato l’attenzione di molti turisti. Non meno soddisfacenti sono gli eventi musicali o gli eventi evocativi legati alla storia: come lo sbarco del Don Giovanni d’Austria che è un modo per ricordare l’arrivo della flotta della Santa Lega a Messina nel 1571. L’arrivo del figlio del Re Carlo V, comandante in capo della grande flotta navale, viene oggi ricordato con un corteo storico navale con la presenza della Nave Scuola della Marina Palinuro e tantissime imbarcazioni istituzionali e della riviera.
Lo Stretto un territorio ricco di tradizioni…
Poi abbiamo i “Pali al mare” che, a differenza del Palio di Siena che si corre con i cavalli, nelle acque dello Stretto si corre con le antiche barche “paciote”. Altra famosa tradizione è l’Antica Rievocazione della Caccia al Pesce Spada che siamo soliti rievocare nel lago grande di Ganzirri attraverso una vera spettacolazione che vede come attori proprio i cacciatori di spada; una nuova forma di teatro culturale dove la gente ha modo di poter riascoltare le antiche grida dei pescatori all’inseguimento di un pesce (finto) che viene trainato da una barca. Stiamo lavorando molto su eventi turistici e tra i quali “Stock Rock” in cui metteremo insieme la storia e la cucina del pesce stocco e la musica rock. Il pesce stocco è un alimento molto particolare, simile al baccalà, che abbiamo ereditato dai veneziani e, nel tempo, molte botteghe l’hanno cucinato con ricette tipiche del luogo.
La rievocazione del Don Giovanni D’Austria come può inserirsi nella valorizzazione del Mediterraneo?
Con la rievocazione dello Spettacolare Sbarco di Don Giovanni D’Austria, abbiamo riportato alla luce una storia dimenticata della Città di Messina, ambientata in un periodo storico importante, nel quale Messina non era colonia, ma territorio spagnolo, e il suo porto era il più importante del Mediterraneo. Malgrado in Città esista sin dal 1572 un monumento dedicato al figlio di Carlo V, nessuno ricordava più chi fosse Don Giovanni d’Austria; attraverso tante mostre, conferenze di approfondimento, workshop e seminari, abbiamo davvero fatto scuola agli studenti, avvicinandoli in modo divertente alla storia dando un senso all’intero progetto.
Il Don Giovanni D’Austria una “rappresentazione” da rivivere attraverso le immagini
Inoltre, abbiamo anche voluto lanciare un messaggio attraverso uno dei più grandi e importanti scontri navali della storia: la battaglia di Lepanto, lo scontro tra Oriente e Occidente che ha segnato la storia moderna e che oggi diviene un pretesto per parlare dell’importanza dell’incontro della Pace tra i popoli del Mediterraneo, che a Lepanto si scontrarono. La Rievocazione dello Sbarco di Don Giovanni, è oggi riconosciuta dall’Istituto Centrale del Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, tra le venticinque rievocazioni più spettacolari d’Italia e grazie ad essa, Messina è diventata capofila di una Rete euro-mediterranea di cui fanno parte Enti ed Associazioni della Grecia, Spagna, isole Canarie, Germania e Italia, legate da rievocazioni afferenti alla storia comune e da un messaggio universale di pace e incontro.