Il tanto amato vino, che da sempre accompagna la cultura culinaria mondiale, sta rivoluzionando, per così dire, la propria “etichetta”. Parliamo di un cambiamento nel sistema di coltivazione che mira alla sostenibilità ambientale, avendo cura delle campagne viticole, senza sprecare alcun tipo di risorsa in natura.
A Bologna dal 26 febbraio al 1 marzo, si è tenuto il meeting internazionale Slow Wine Coalition, tra vigneron, operatori e appassionati di vino. Tutti i protagonisti della filiera vitivinicola credono nella rivoluzione sociale e culturale delle campagne: il ruolo del vino dovrebbe andare incontro ad un cambiamento, non può più essere esclusivamente un prodotto di degustazione ma deve diventare parte integrante della rivalutazione dei territori.
La Slow Wine Coalition rappresenta la nuova rete mondiale a capo del progetto Slow Wine.
Il vino si trova ancora coinvolto nell’inquinamento ambientale, causato dall’utilizzo di diserbanti, e dall’impoverimento sempre più presente della biodiversità. Le cantine guardano con fiducia alla sostenibilità, attraverso l’agricoltura biologica e biodinamica: si tratta di riqualificare il contesto urbano, adottando impianti enologici moderni per portare innovazione nella cultura tradizionale del vino.
La nuova filosofia del vino
Spesso si sente dire che per avere vigneti produttivi sia necessario predisporre di una terra fertile e sana; infatti quando parliamo di coltivazioni sostenibili facciamo riferimento a tutte quelle pratiche agricole che precedono la trasformazione dell’uva in vino e ne assicurano genuinità e qualità.
Importante ricordare quanto il settore agricolo, attraverso la produzione di gas serra, influisce sul cambiamento climatico e, non solo, al tempo stesso, subisce una variazione in termini di autenticità dei prodotti.
Molte imprese vitivinicole si impegnano nella riduzione delle emissioni di gas serra e nella diffusione di modelli di coltivazioni sostenibili di produzione e consumo. Procedono con l’analisi del territorio basata su quattro rilevatori: territorio, vigneto, acqua e aria che hanno lo scopo di mantenere in equilibrio le risorse in natura.
Coltivazioni sostenibili e Agricoltura 4.0
In tale prospettiva, un nuovo modello di agricoltura che rispetta le risorse dell’ambiente attraverso l’innovazione tecnologica è rappresentato dall’ Agricoltura 4.0. Questo modello di agricoltura consiste nel monitorare in tempo reale, per mezzo di apparecchi digital, le condizioni atmosferiche per migliorare la produttività e limitando gli sprechi.
La filiera verrà tracciata attraverso la geolocalizzazione per seguire il controllo dei terreni e la loro efficienza. L’uso di droni permetterà di osservare tanti fattori: stress idrico, parassiti, e tenere sotto controllo la salute del fogliame dell’uva per assicurarne la qualità.
L’agricoltura 4.0 è un traguardo ambizioso per le filiere vitivinicole e per il settore agricolo in generale. Tra i progetti di agricoltura sostenibile troviamo:
IL SISTEMA DI IRRIGAZIONE SMART IRRIFRAME
Parliamo di un software progettato in Italia che fornisce i parametri su quando è il momento di irrigare, inviandoli sul tablet o smartphone dell’operatore agricolo. Rappresenta un metodo innovativo e soddisfacente non solo per prevenire i problemi legati ai periodi di siccità ma anche per ridurre i consumi di acqua ed essere più competitivi sul mercato.
Anche nel settore del vino non mancano iniziative in una prospettiva di economia circolare. Ad esempio, il Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano DOCG è a favore di attività volte a sensibilizzare riguardo il tema delle energie rinnovabili e modelli di mobilità elettrica per agevolare gli spostamenti tra campagne e vigneti.
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