Dall’innovazione alla Sostenibilità: Il ruolo fondamentale delle Biotecnologie Blu
Le Biotecnologie blu stanno assumendo sempre più importanza, promettendo di migliorare il nostro stile di vita. Ma cosa sono nel dettaglio queste tecnologie e come possono influenzare il nostro futuro? Le Biotecnologie Blu sfruttano organismi marini come alghe e microrganismi per produrre biomasse, carburanti, prodotti farmaceutici e alimentari e il termine “blu” deriva dall’utilizzo di risorse marine in modo sostenibile per sviluppare soluzioni innovative.
Il ruolo delle Microalghe
Le Microalghe sono essenziali nelle Biotecnologie grazie alla capacità di produrre composti di valore come gli omega-3 e i carotenoidi, due nutrienti fondamentali per la salute del corpo umano. Tra le applicazioni più promettenti si trova invece, la produzione di biocarburante sostenibile, in particolare il biodiesel. Dopo la raccolta, le alghe vengono essiccate e separate : una parte è convertita in biodiesel, mentre l’altra in etanolo, mantenendo le emissioni simili a quelle dei carburanti tradizionali.
Successi e innovazioni
Un rapporto della Commissione Europea indica che l’uso delle alghe potrebbe coprire fino al 9% del fabbisogno di carburante per il trasporto entro il 2050. Questo non solo ridurrebbe le emissioni di CO2, ma diminuirebbe anche la necessità di combustibili fossili. Un esempio concreto vi è stato in Danimarca, dove un veicolo è stato alimentato per il 10% da un biodiesel di terza generazione derivato dalle alghe mantenendo le emissioni di CO2 su piani competitivi.
Investimenti e iniziative europee
Un grande sviluppo delle Biotecnologie Blu proviene dagli investimenti europei, in particolare il programma di cooperazione Intereg MED, coordinato dall’ENEA. Questo progetto comprende oltre 300 attori del settore delle Biotecnologie nel Mediterraneo, con l’obiettivo di potenziare innovazione e cooperazione tra i partecipanti. Il progetto B-Blue si concentra su cinque siti pilota: il golfo di Manfredonia in Italia, il golfo di Salonicco in Grecia, l’area di Tolone in Francia, il Mar Menor in Spagna e quello di Portorose in Slovenia ed ogni sito sviluppa soluzioni per sfruttare le risorse marine in maniera sostenibile. Ad esempio, a Manfredonia si studiano le microalghe, le spugne e i gusci di molluschi. In Spagna, l’attenzione è rivolta alla biotecnologia per la decontaminazione, mentre in Francia si sviluppano nuovi approcci all’acquacoltura. In Grecia e in Slovenia si studiano le microalghe e i microorganismi per la produzione di composti bioattivi.
Sfide e opportunità
Le Biotecnologie Blu presentano un potenziale significativo, ma affrontano diverse sfide, quella principale è la difficoltà di transizione dalla ricerca sperimentale alla produzione industriale, che richiede alti finanziamenti e lo sviluppo di infrastrutture adeguate. Inoltre, le condizioni ambientali marine possono influenzare la resa e la qualità dei prodotti derivati dalle alghe. Nonostante queste sfide, le opportunità offerte dalle Biotecnologie Blu sono promettenti.
L’uso sostenibile delle risorse marine può contribuire notevolmente alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili. Ad esempio, la produzione di biocarburanti dalle alghe può creare posti di lavoro nelle aree costiere, dove le infrastrutture per la coltivazione e la lavorazione delle alghe possono essere sviluppate. Inoltre, le microalghe possono produrre nutrienti di alto valore, migliorando la nostra salute e aprendo nuovi mercati nel settore alimentare e farmaceutico. Investimenti continui e cooperazione internazionale saranno cruciali per superare le sfide e sfruttare appieno queste opportunità, rendendo le Biotecnologie Blu una componente chiave per un futuro sostenibile.