L’Italia e la natura: dagli incendi alle idee innovative

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Sommario

La situazione degli incendi in Italia

A metà 2023 sono bruciati più di 51mila ettari della nostra Italia. Un’area pari a 73mila campi da calcio; Sicilia e Calabria le più colpite.

Ma fortunatamente l’Italia non è solo questo: esistono menti innovative che si impegnano nella sostenibilità

Questi sono i dati che Legambiente ha diffuso per l’estate 2023 e che mostrano una situazione assai preoccupante: l’Italia, soprattutto d’estate, perde milioni di alberi, i quali sono rifugio per gli animali che vivono nei boschi, oltre che depuratori naturali per l’atmosfera e fertilizzanti per il terreno. 

La perdita di questi alberi, quindi, è un pericolo sia per la fauna locale che per la popolazione che vi abita intorno, che risente di un’aria meno pulita e di un inaridimento generale dei terreni agricoli circostanti. 

La Sicilia, che a luglio 2023 è stata colpita da forti incendi, soprattutto nelle città di Catania e Palermo, risulta essere la capolista indiscussa di questo terribile primato: 41mila sono gli ettari di terreno incendiati nel 2023. Complici sicuramente anche le alte temperature e il territorio molto arido e ventoso che aumenta il propagarsi degli incendi.

 

 La risposta di Legambiente

In realtà, come dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: «In Italia l’emergenza incendi, aggravata dalla crisi climatica in corso, è ormai cronica come dimostrano le immagini apocalittiche che in questi giorni stanno arrivando dalla Sicilia, da Palermo a Catania, e da altre regioni della Penisola. Puntualmente ogni estate e nello stesso periodo nel nostro Paese scoppiano roghi, il più delle volte di origine dolosa. Una piaga che va assolutamente fermata con azioni di prevenzione e politiche mirate su cui Governo, Regioni e Comuni devono intervenire in maniera sinergica. Senza contare i danni che provocano, in termini, purtroppo, di vite umane, ambientali ed economici».

 

Le cause scatenanti

Tra i fattori che aumentano il rischio effettivo causato dagli incendi ci sono, come detto, le alte temperature, l’assenza di piogge che inaridisce i terreni e i venti molto forti che contribuiscono alla diffusione delle fiamme. 

A questo, c’è sicuramente anche da aggiungere che nelle regioni più colpite dagli incendi boschivi estivi, è presente una crisi idrica costante, dovuta, in alcuni casi alla mancanza di acqua strutturale, in altri alla distribuzione carente o malfunzionante da parte delle amministrazioni locali.

Quindi, alcuni territori non hanno normalmente accesso costante all’acqua pubblica e, durante situazioni di emergenza come gli incendi, si ritrovano con l’impossibilità ad accedere ad una risorsa vitale.

Tutto questo non fa, ovviamente, che aggravare una situazione già molto critica, che peggiora di anno in anno, seguendo l’andamento dell’innalzamento delle temperature registrato a livello globale.

 

Una realtà innovativa

In mezzo ad un contesto così negativo, bisogna però tenere sempre nota anche di ciò che di positivo ci rimane: sono presenti infatti in tutta Italia migliaia di piccole realtà innovative che, silenziosamente, forniscono un grande contributo per alleggerire l’incombente peso che vacilla sul nostro pianeta. Questo è il caso di Laboratorio Linfa , un’azienda di falegnameria che opera a Orte in provincia di Viterbo, in partnership con l’azienda di trasporti FERCAM. La falegnameria progetta e realizza oggetti di ecodesign con materiale usato: si occupa di arredi, allestimenti, installazioni e oggetti d’arte, impiegando solo legno riciclato. Propone una filiera corta di economia circolare, trasformando i materiali di scarto di aziende e privati da problema in opportunità.

Questa è la filosofia della rivoluzione chiamata “Blue Economy”:  il principio alla base è molto vicino a quello proposto dall’economia circolare e intende stravolgere totalmente il concetto comune del “rifiuto”; il fine è quello di non produrre più nessuno scarto perché tutto può essere riutilizzato, come nel caso di successo di Laboratorio Linfa.

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Giorgio Comanzo

Giorgio Comanzo, 20 anni Studente del corso di "Comunicazione d'Impresa e Ufficio Stampa 4.0" della Fondazione ITS Servizi alle Imprese. Amante della natura, dello sport e delle tecnologie In redazione è creativo, versatile, determinato e allegro.

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