Il mare come nuova fonte idrica sostenibile

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Sommario

In corso l’iniziativa WESTMED che promuove lo sviluppo sostenibile tramite impianti di dissalazione dell’acqua marina, per un futuro più sostenibile e senza carenza d’acqua

Il mare è da secoli una risorsa per l’uomo: per tutta la sua storia, l’umanità ne ha ricavato sostentamento tramite la pesca, ricchezza tramite il commercio portuale e scambio culturale e cooperativo tramite i collegamenti con la navigazione.

L’acqua marina presenta ad oggi un’ulteriore opportunità di sviluppo energetico e di risorsa naturale: oltre all’energia generata dalle maree (alla quale è stato dedicato un altro articolo), il mare è utile anche per contrastare la siccità e la carenza idrica (colpa del processo di desertificazione, dovuto al cambiamento climatico, che sta purtroppo colpendo anche l’Italia). Il mare, infatti, contiene un immenso bacino idrico, che con le nuove tecnologie a disposizione, può essere sfruttato per il sostentamento umano, nonostante presenti acqua salata non potabile: in Europa (e non solo) si stanno sviluppando da decenni macchinari che dissalano l’acqua marina per renderla potabile per il consumo umano, permettendo di contrastare la desertificazione e la progressiva perdita di acqua dolce.

 

Esiste davvero un fenomeno di desertificazione in Italia

Quando si parla di desertificazione e mancanza di acqua, crediamo (sbagliando) che l’Italia ne sia completamente esente: abbiamo uno splendido mare invidiato da tutta Europa, visitato da migliaia di turisti nord-europei ogni anno; abbiamo dei laghi cristallini con dei panorami naturali mozzafiato, fotografati dai turisti provenienti da tutto il mondo…Dove sarebbe questa desertificazione? E dove sarebbe la mancanza di acqua?               

Questo è il pensiero comune, ma purtroppo, la realtà è sempre un po’ più complessa di quel che sembra: in Italia, circa il 20% del suolo è a rischio desertificazione e le regioni con un fenomeno più critico sono Campania e Sardegna (30% del suolo a rischio), Basilicata (55% del suolo a rischio), Puglia (57% del suolo a rischio), Molise (58% del suolo a rischio) e soprattutto la Sicilia  (70 % del suolo a rischio), (dati ANBI). Sono tutte regioni meridionali, purtroppo colpite in maniera più violenta dal surriscaldamento globale.

Parlando in maniera più approfondita della Sicilia, secondo i dati ASVIS, nell’arco di un secolo, la temperatura media è salita di 1,5 °C e le precipitazioni sono scese da 800mm annui a meno di 600, con andamenti sempre più irregolari e vertiginosi negli ultimi venti anni. Riguardo la desertificazione, all’inizio della seconda metà del secolo scorso, oltre il 60% del suolo siciliano era ad alto rischio di desertificazione, valore che ad oggi si è innalzato del 10%. C’è ovviamente anche da considerare la malagestione delle fonti idriche da un punto di vista infrastrutturale, tema del quale si parla anche nell’articolo sugli incendi (allegare articolo), ma di sicuro questi dati preoccupanti sono causati in prima battuta dai cambiamenti climatici che stanno aggredendo il pianeta.

 

Come avviene la dissalazione dell’acqua di mare

Dunque, dopo aver capito che purtroppo, anche l’Italia ha dei gravi problemi di desertificazione, è ora di passare alla soluzione annunciata all’inizio dell’articolo: come si dissala l’acqua marina?

Il metodo utilizzato per la dissalazione è noto universalmente come “osmosi inversa” e si articola in varie fasi:

  • Innanzitutto, l’acqua di mare grezza viene inserita in un sistema di pretrattamento per rimuovere le particelle più grandi, le impurità e i solidi dissolti, che potrebbero danneggiare le membrane di osmosi inversa ed intralciare il processo di dissalazione.
  • L’acqua pulita (ma non dolce) viene quindi incanalata attraverso una serie di membrane semipermeabili progettate per consentire il passaggio delle molecole d’acqua (H2O), ma bloccare le molecole di sali. Il materiale di queste membrane è generalmente la poliammide (meglio conosciuta come nylon).
  • Per superare la pressione osmotica, l’acqua di mare viene sottoposta ad una pressione maggiore a quella dell’acqua marina stessa in condizioni naturali. Questo tipo di pressione così intensa spinge l’acqua attraverso le membrane, lasciando indietro i sali, i metalli e le altre impurità.
  • Dopo aver attraversato le membrane, l’acqua che emerge dall’altro lato è pura, priva di concentrazione salina ed utilizzabile per il consumo umano e agricolo.
  • Nello stesso tempo, la parte di acqua di mare che non passa attraverso le membrane, che contiene ancora i sali e le impurità respinte, viene scaricata come concentrato salino.

Dunque, ricapitolando, la dissalazione dell’acqua di mare avviene mediante osmosi inversa, che separa le molecole d’acqua da quelle dei sali attraverso l’uso di membrane semipermeabili e l’applicazione della pressione. Questo processo scientifico è ampiamente utilizzato nei paesi medio-orientali e nord-africani, per fornire una buona quantità di acqua dolce in paesi del mondo con abbondanza di acque marine, ma carenza di risorse idriche.

 

L’iniziativa Westmed

L’iniziativa Westmed, finanziata dalla Commissione Europea per la tutela e lo sviluppo economico sostenibile nel Mediterraneo, sarà presente l’11 ottobre 2023 alla Fiera di Roma, dove organizzerà, in collaborazione con Cluster BIG – Blue Italian Growth e Federazione del Mare, un convegno intitolato “Urgenza e importanza della dissalazione rispetto all’emergenza idrica nel Mediterraneo: esiste una filiera italiana della dissalazione?”.

L’intento sarà quello di presentare informazioni e creare consapevolezza, tramite una divulgazione scientifica corretta, su una tematica molto sensibile nel Mediterraneo quale la desertificazione e l’insufficienza idrica. Lo scopo a lungo termine è ovviamente la creazione di un cluster italiano della dissalazione, per sfruttare al massimo il potenziale di questa pratica e per rendere il Mediterraneo un mare più pulito e prezioso per i paesi che vi si affacciano.

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Giorgio Comanzo
Giorgio Comanzo, 20 anni Studente del corso di "Comunicazione d'Impresa e Ufficio Stampa 4.0" della Fondazione ITS Servizi alle Imprese. Amante della natura, dello sport e delle tecnologie In redazione è creativo, versatile, determinato e allegro.
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